Sala gremita per Veronica Pivetti
“Mai all’altezza” è questo il titolo del divertente libro presentato lo scorso giovedì da Veronica Pivetti. Aula magna gremita in ordine di posto e tante risate:
“Per una bambina di sette anni avere il trentasei di piede nel 1972 era come avere due teste o la barba. I bambini erano bassi e le bambine più basse ancora. Poi c’ero io. La più alta della classe, irrimediabilmente fuori misura”.
Con questo aneddoto si apre il libro: fra le pagine la storia di una casa andata in fumo, di un’infanzia funestata dalle cattive ragazze, di una vita costellata di grandi e piccoli traumi, di incontri con una serie di personaggi bizzarri, meschini, improponibili, o semplicemente ridicoli: “Come quel fidanzato che per i miei 19 anni mi regalò una pentola con lo scolapasta”.
Ma racconta anche come dalle macerie si possa ricostruire, come dai traumi si possa guarire, come dalla cattiveria ci si possa difendere, semplicemente applicando a ogni cosa il magico filtro dell’umorismo.
L’incontro con la scrittrice si inserisce nella rassegna “Generiamo rispetto” organizzata dalla Consulta femminile con la collaborazione dell’assessorato alle pari opportunità del comune.