8kx2h5ivd9mq1z6tgl4r ARONANET | Concluse le visite guidate del Gasma

17 maggio, 2024

Concluse le visite guidate del Gasma

lungolago

Con la quarta uscita di sabato 21 maggio si è concluso il secondo ciclo di visite del Gasma Alla (ri)scoperta di Arona. La tematica del giorno erano le pietre usate nei secoli per costruire Arona, sulla base delle competenze non solo storiche ma anche mineralogiche del Gasma. Ha guidato l’itinerario il presidente dell’associazione Carlo Manni con un percorso nel centro storico concentrato, ma per la verità un po’ tortuoso di vicolo in vicolo, per poter individuare in ordine cronologico le pietre dall’età altomedievale in su. Accompagnava il socio e geologo Attilio Montrasio per le necessarie spiegazioni petrografiche.

Il primo e meno noto luogo del percorso è stato un ripostiglio alla base del campanile romanico di S.Maria nel giardino parrocchiale. Lì si possono ancora vedere l’unica facciata della torre con muratura di fine XI secolo non mascherata da intonaco e un tratto di parete della S. Maria Vecchia d’inizio XII.

E’ ovvio che le murature romaniche innalzate con ciottoli e blocchi di ridotta pezzatura sono molto differenti da quelle posteriori di natura diversa e provenienti da cave ossolane o lacustri (graniti bianchi e rosa, dolomie della Rocca, serizzi, ecc.). Queste ultime a partire almeno dal ‘500 hanno permesso l’edificazione di grosse fabbriche, come le chiese di S Graziano, S. Maria, i colonnati della Canonica e dell’Abbazia, i robusti muri dei mulini (visitato quello del Mulino di Mezzo, di cui rivive il fascino solo in disegni novecenteschi).

Sono invece sparsi qua e là, quasi a suggerire una tortuosa caccia al tesoro, molti frammenti architettonici, anche di X – XI secolo, reimpiegati dopo l’asportazione da edifici in rovina (Abbazia). E qui si contano la dolomia di Arona / Angera, indistinguibili fra loro; il raro marmo rosa di Candoglia, le beole, la pietra serpentina di Oira, ecc.

Durante il percorso Manni ha potuto indicare le linee di sviluppo urbano della città, arroccata sulla dorsale morenica delle chiese fino al medioevo e poi scesa a lago già nel Quattrocento, e mostrare immagini dei mezzi di trasporto della pietra: dai carretti, ai barconi (foto) e addirittura nell’Ottocento alle navi, per colonne e nostrani obelischi condotti via mare a Roma con il periplo della penisola!

Diletta Pirino
Diletta Pirino
“Masterchef della penna” (inteso come quella “da scrivere” ma pure quella “da mangiare”!)

I miei numeri:
- 36 anni
- 1 diploma in lingue
- 1 laurea in Linguaggi Dei Media
- 3 passioni esagerate (la cucina, la juve e la scrittura)
- 1 cervello sempre a caccia di novità
e..
- 2 bimbi meravigliosi

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