500 km da percorrere tra i ghiacci: la sfida di Laura Trentani e Roberto Ragazzi
Nella suggestiva cornice del santuario della Madonna della Bocciola a Vacciago (NO) sono state benedette le bandiere che il Volley Team porterà in Canada per la partecipazione alla XIV edizione della Yukon Arctic Ultra, l’ultra maratona più dura e fredda al mondo che la coppia quest’anno correrà nella categoria 300 miglia, al via il prossimo 5 febbraio.
Grazie a Roberto Cimberio della Cimberio Valve Spa che ha organizzato con la presenza di alcuni amici, una breve celebrazione, don Adriano Miazza, parroco di Mergozzo e padre Roberto Monti missionario in Burundi da oltre trent’anni, hanno benedetto i vessilli che Laura Trentani e Roberto Ragazzi porteranno in gara.
Alla cerimonia si sono uniti Agostino Fedeli e Angelo Cazzulani, rispettivamente presidente e tesoriere dell’Associazione di Volontariato internazionale VISPE (Volontari Internazionali Solidarietà Paesi Emergenti) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e presente in Burundi ed in altri Paesi in via di sviluppo con progetti specifici.
«Quest’anno infatti, grazie alla disponibilità di Roberto Cimberio, correremo con Run4Africa (www.cimberiorun4africa.it) che si propone di costruire una scuola in Burundi – spiegano Trentani e Ragazzi – a tutti i nostri sostenitori chiediamo di “correre con noi”, versando sul conto corrente intestato a Vispe un piccolo contributo a supporto di quest’iniziativa benefica. Ricorderemo l’abbraccio sincero e l’in bocca al lupo di don Roberto ben oltre la nostra esperienza in Canada e porteremo nelle nostre slitte non solo le nostre bandiere, ma anche la bandiera che porta le firme di chi già a donato a cui vorremmo, con orgoglio,far passare il traguardo di Pelly Crossing. Non siamo ancora partiti, ma il percorso che ci ha portato fino a qui ci ha già regalato molto. Grazie a tutti coloro che lo hanno voluto condividere con noi».
Trentani e Ragazzi partiranno per il Canada il prossimo 31 gennaio e il 5 febbraio inizieranno l’avventura per cui si stanno preparando da oltre un anno: 300 miglia, quasi 500 km da percorrere tra i ghiacci in solitudine e autonomia. Una sfida eccezionale che non mancheranno di raccontare al rientro.
