"7 punti del Lago Maggiore sono inquinati"
Il tour piemontese della Goletta dei Laghi 2017, campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri italiani – in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont – si è concluso nell’Aula Magna del Comune di Arona, dove l’equipaggio del Cigno Azzurro ha reso noti i dati dei monitoraggi scientifici sul lago Maggiore. Nelle analisi della Goletta dei laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta*: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che attraverso i corsi d’acqua arrivano nel lago.
Il dettaglio delle analisi di Goletta dei laghi sulla sponda piemontese:
I campioni prelevati nella provincia di Novara hanno mostrato cariche batteriche al di sopra dei limiti di legge a Dormelletto, alla foce del rio Arlasca, presso lo scarico del depuratore e in corrispondenza della stazione di sollevamento presso via Oberdan, contrariamente a quanto rilevato nella passata edizione; ad Arona in corrispondenza di Corso Marconi 93 e sul lungolago Caduti di Nassiriya presso scarico fognario (Rio San Luigi). Rientra, invece, nei livelli consentiti dalla normativa l’acqua prelevata a Lesa in corrispondenza di via Vittorio Veneto, confermando quanto registrato nel 2016. Nella provincia di Verbania-‐Cusio-‐Ossola sono Stresa e Verbania a segnare il risultato peggiore, presso lo sfioratore di piazza Marconi e la foce del fiume Toce, entrambi i punti, infatti, sono risultati “fortemente inquinati” secondo i rilievi dei biologi di Goletta. Rientra nei limiti di legge, come nella passata edizione della campagna, la foce del torrente San Bernardino a Verbania.