Giostrai del Tredicino senza lavoro da un anno
Roberto Claudi, il volto più noto tra i giostrai del Tredicino aronese, ha affidato alla sua pagina facebook un lungo sfogo. Era esattamente un anno fa quando le famiglie degli operatori di spettacoli viaggianti si accingevano a montare il luna park cittadino: poi lo stop momentaneo, la pandemia, lo stop definitivo. I giostrai non lavorano da 12 mesi.
“L’1 febbraio per il mondo dei Luna Park é stata una data molto triste, febbraio infatti è esattamente un anno che il nostro lavoro è fermo tra DPCM e sindaci poco coraggiosi (questa estate il DCPM ci permetteva di lavorare).
Il livello di disperazione a questo punto è davvero pesante, molti di noi in tutta Italia non ripartiranno piu, alcuni hanno venduto le proprie attrezzature per sfamare le proprie famiglie, alcuni addirittura si sono affidati a “presta soldi” poco raccomandabili. E’ vero che la nostra categoria non è l’unica a soffrire, anzi, ma comunque i bar e ristoranti in qualche modo con orari e posti limitati stanno lavorando, per noi invece il nulla più assoluto”.
“Forse la categoria che ha sofferto quanto la nostra è quella delle discoteche, ma va anche detto che tra noi non sono tutti imprenditori con un giro d’affari come quello che avevano le sale da ballo, anzi, la maggior parte dei giostrai viveva di una economia famigliare piu simile ad un piccolo commerciante, e quindi con fondi emergenziali molto limitati. La cosa peggiore per quanto possibile è il silenzio, il silenzio delle autorità, il silenzio delle persone, il silenzio di chi dovrebbe se non sostenerci almeno aiutarci a non perdere la dignità.
Un padre che perde la speranza può anche diventare un pericolo per la società”.